DINAMO CUVI CLIMB: AL CUVIGNONE OGNI CHILOMETRO È …INFORMATO.
Inaugurata alla presenza di Ivan Basso la tabellazione permanente della salita che da Cittiglio porta al Passo Cuvignone: «Non so quante volte l’ho salata, ma se la fate in meno di 27 minuti avete buone possibilità di arrivare sul podio del Giro d’Italia».
Ognuno ha la propria salita del cuore, quella dove testarsi, dove sudare sette camicie (che poi sono sette magliette…). Alzi la mano chi non ha una ascesa di riferimento, quel luogo sacro per cui provi un odio viscerale ma che inspiegabilmente ha un’attrazione fatale da non resistere. È una strada amica che ascolta ogni cosa noi le diciamo, lo fa senza proferir parola: quell’asfalto è il nostro confidente, lui sa molto del nostro stato di forma. E spesso non solo di quello. È una salita “laboratorio” per il test che nessun libro di fisiologia riporterà mai. “A me basta il Carpegna” diceva Marco Pantani quando nicchiava all’idea di chiudersi in un laboratorio per fare un test prima dei grandi appuntamenti. E non era il solo.
Per esempio, l’altra mattina a Cittiglio, nei pressi della casa natale di Alfredo Binda, stavamo partendo per conquistare il Passo Cuvignone e i suoi 9.4 chilometri tutti verso l’alto con una pendenza media del 8.4% ma con muri fino al 14 per cento. L’occasione era un po’ speciale, si trattava di inaugurare la DINAMO Cuvi Climb, la tabellazione completa della salita con un cartello ogni chilometro che indica al ciclista la distanza alla fine (!) e la pendenza.
Al via c’era anche Ivan Basso che proprio qui ha costruito molti dei suoi successi. «Venivo qui da casa, la facevo tre volte a tutta, e se la terza la chiudevo sotto i 27 minuti ero quasi certo che sarei finito nei primi tre al Giro d’Italia» racconta sorridendo ai trecento ciclisti che hanno raccolto l’invito per questa vernice a due ruote di inizio novembre.
Chi scrive dopo 27 minuti di pedalate non era neanche a metà, e infatti chi scrive non ha mai avuto velleità da Maglia Rosa.
Si lascia Cittiglio e subito la strada si inerpica sulla montagna e fino al Passo Cuvignone si pedala costantemente circondati da un paesaggio boschivo: nella prima parte siamo immersi in un folto castagneto ormai giunto alla fine della raccolta dei suoi frutti autunnali, ma dopo qualche tornante le piante lasciano il posto a dei robusti faggi. Tra i castagni spuntano ville e case isolate dallo stile elegante, ma più si sale più si perdono segni di antropizzazione e si pedala nel silenzio della macchia alpina.
Non c’è traffico. Praticamente incontriamo una macchina e un paio di moto, una delizia pensando a certi passi dolomitici durante l’estate. A tirare il gruppo, oltre a Basso anche Luca Spada (fondatore di Eolo e deus ex machina di Dinamo) e Rinaldo Ballerio, presidente di Elmec: la “squadra” è alla seconda installazione dopo quella analoga sulla salita al Campo dei Fiori a Varese. «Sì, ma un anno fa abbiamo dovuto aspettare cinque anni per avere il permesso dal comune: qui a Cittiglio il sindaco Rossella Magnani in cinque giorni ha preparato tutto il necessario» sottolinea Ballerio.
Dopo quattro chilometri, alla sinistra di un tornante troviamo il Mulino della Valle, un tempo funzionante con le acque del torrente San Giulio. Attenzione perché qui riprendono le pendenze impegnative fino a una leggera spianata che corrisponde alla contrada Vararo in mezzo a verdi prati.
È il momento buono per un altro gel (ça va sans dire che sia Dinamo, magari quello al miele salato, il preferito di chi scrive), prima dell’attacco finale agli ultimi tre chilometri su una strada sempre più stretta. Qualche tornante ed eccolo lì il Passo Cuvignone: il computerino dice 1.036 metri di altezza. Arrivati in cima non c’è nulla, il vuoto cosmico, e forse proprio per questo il valico varesino è affascinante. Lì in mezzo tra il Monte Nudo e i Pizzoni di Laveno ci fermiamo a contemplare l’ultimo cartellone del DINAMO Cuvi Climb. E adesso che si fa? Ci si butta giù dall’altro versante, verso il lago Maggiore. Ormai il Cuvignone è alle nostre spalle, sperando in tante altre salite con una cartellonistica permanente.
Commenti recenti