PER VINCERE ALLA VUELTA IL TEAM BAHRAIN MERIDA PERFEZIONA L’ALLENAMENTO CON SuperOp
La formazione di Vincenzo Nibali ha scelto una soluzione Made in Italy per la valutazione quotidiana della condizione fisica dei propri ciclisti: SuperOp, questo il nome della app sviluppata da una startup di Reggio Emilia, identifica il carico più appropriato per l’allenamento della giornata. Con la semplice misurazione di pressione e battito cardiaco, la soluzione fornisce ogni giorno la ricettività organica dei ciclisti del Team Bahrain Merida. Uno strumento anche a disposizione del mondo amatoriale.
Non è un albergo, ma un rifugio, una deliziosa struttura adagiata in una conca laterale del Passo San Pellegrino, fuori dal traffico turistico e base ideale per un ritiro in vista degli appuntamenti della seconda parte di stagione. Ad accoglierci è Emilio Magni, il medico del Team Bahrain Merida che da anni è al fianco di Vincenzo Nibali. Con uno splendido e delizioso accento toscano ci presenta il gruppo di lavoro che per due settimane farà su e giù per le salite della Val di Fiemme, e non solo: oltre allo squalo di Messina, c’è il fratello Antonio di otto anni più giovane, davanti al bancone del bar Giovanni Visconti che in una seconda vita potrebbe stare a Zelig, e di lì a un minuto arriva Franco Pellizotti con altri tre compagni.
Il Team Bahrain Merida è qui in Trentino ai comandi di uno staff tecnico capitanato da Paolo Slongo, il coach che tra un pc costantemente acceso e due smartphone sempre online, non perde d’occhio i suoi ragazzi che ogni giorno macinano più che chilometri metri di dislivello: «Questo è il gruppo che parteciperà alla Vuelta in Spagna a metà agosto – ci dice il trainer – e siamo qui per caricare di lavoro, per poi fare un periodo a casa e a seguire una settimana al Giro di Polonia». Un programma intenso che richiede scrupolo e attenzione a ogni singolo dettaglio dell’allenamento: il dosaggio tra carichi di lavoro e fasi di recupero è il vero segreto di un buon training.
Ed è sulla base di questa riflessione che lo staff del Team Bahrain Merida ha scelto di avvalersi di SuperOp, una soluzione innovativa e unica nel suo genere, che consente di valutare la condizione quotidiana del ciclista per identificare il carico più appropriato per l’allenamento della giornata. Inizia proprio così, con questo incipit la presentazione di SuperOp agli atleti della formazione World Tour.
«Con la semplice misurazione di pressione e battito cardiaco, SuperOp fornisce ogni giorno la ricettività organica di un atleta, utile per capire quale e quanto lavoro fare nel corso della giornata» commenta Paolo Gambini che insieme a Maurizio Binello nel 2014 ha fondato Wellness and Wireless, startup italiana dedicata all’incontro tra benessere e tecnologia.
Ma come funziona SuperOp? A spiegarlo ai ragazzi del team è lo stesso Gambini: «E’ una soluzione composta da hardware e una app che, grazie ad un complesso algoritmo messo a punto dal professor Marco De Angelis, con una sola misura al mattino di battito cardiaco e pressione sanguigna, è in grado di determinare la condizione quotidiana dell’atleta». In altre parole, SuperOp permette di valutare l’effetto degli allenamenti e di modularli per ottimizzare il processo di supercompensazione che sta alla base del miglioramento della performance.
Osserviamo gli atleti del Team Bahrain Merida silenziosi e attenti, sensibili ovviamente a ciò che può contribuire a migliorare le loro performance: «SuperOp è di facile lettura: il responso mattutino è un semplice valore percentuale di “Ricettività Organica”, che corrisponde alla disponibilità dell’organismo di assorbire con beneficio una quantità più o meno importante di carico allenante» sottolinea Maurizio Binello.
UNA SOLUZIONE CROSS A PIU’ DISCIPLINE
Da Nibali a Pellizotti passando per Visconti, le domande si susseguono, ed è chiaro che non si tratta di semplice curiosità, ma volontà di scoprire uno strumento che promette un aiuto, soprattutto allo staff tecnico che deve programmare l’allenamento, spesso differenziato atleta per atleta.
Infatti, in coda alla presentazione, beviamo un caffè con Paolo Slongo (il cui biglietto da visita recita Head of Performance del Team Bahrain Merida) che ci dice: «Ci teniamo a iniziare l’utilizzo di SuperOp perché abbiamo raccolto informazioni che lo descrivono come un valido strumento che permetterà a noi allenatori di ‘sbagliare meno’ e allenare meglio». Esatto, l’app italiana sembra proprio fare questo: fornire un elemento in più a chi deve decidere il piano degli allenamenti, magari modificandoli strada facendo in base alla condizione atletica del singolo.
«Grazie ai dati rilevati, SuperOp ci aiuterà per esempio a capire se l’atleta ha recuperato dallo sforzo, per poter quindi impostare un allenamento ancora più specifico – conclude Slongo – e rappresenta un supporto fondamentale per monitorare in modo approfondito e scientifico il recupero, una fase che ora potrà essere studiata nei dettagli e valutata per migliorare gli allenamenti».
E l’aspetto del monitoraggio a distanza ha colpito molto lo staff del Team, perché una sessione dedicata agli allenatori della formazione, ha illustrato la funzione Trainer Vista che consente il monitoraggio dell’atleta quando si trova a casa.
«Dopo che il ciclista si è misurato pressione e battito cardiaco, i dati vengono scaricati in automatico e in tempo reale l’allenatore può vedere la condizione fisica dell’atleta – aggiunge Maurizio Binello – e quindi decidere se modificare o confermare il tipo di allenamento della giornata in base alla ricettività organica evidenziata da SuperOp». Naturalmente questa funzione consente di personalizzare l’allenamento giornaliero del singolo atleta, anche durante i raduni collegiali di preparazione fisica.
«Dal ciclismo all’atletica leggera, dal nuoto allo sci, passando per sport di quadra come basket, calcio e canottaggio, SuperOp da oltre un anno affianca atleti e allenatori di qualsiasi livello – conclude Binello – perché i principi dell’allenamento sono uguali per tutti».
Lasciamo il Passo San Pellegrino con l’orgoglio di aver conosciuto un pezzo di Made in Italy unico al mondo: tutto nasce dall’esperienza ventennale del professor Marco De Angelis dell’Università dell’Aquila che ha ispirato il sofisticato algoritmo di misura del carico interno dell’atleta che sta alla base di SuperOp.
I primi riscontri di SuperOp si vedranno in Spagna: alla Vuelta manca poco più di un mese, Nibali e soci hanno un nuovo compagno di squadra.
[articolo pubblicato su corriere.it il 13/07/2017]
Commenti recenti