LE SOCIAL RIDE CHE DOVEVAMO FARE INSIEME…
Ne avevamo parlato durante una cena a Reggio, una di quelle bagnate da una bottiglia di rosso. Fuori c’era la nebbia, e io la nebbia erano anni che non la vedevo. Mi dicevi “Per il prossimo anno ho delle idee” e io ti rispondevo “…anch’io ho delle idee” e alla fine abbiamo scoperto che avevamo un sacco di idee e un sacco di fantasia.
Ma tra tutte le ipotesi che abbiamo messo sul tavolo, tra una tagliatella al ragù e un piatto di prosciutto crudo, tra tutte le nostre idee quella delle social ride era la più divertente e coinvolgente. Ti dicevo che non avremmo fatto grandi numeri, ma che sarebbero state occasioni dove fare un po’ di storytelling (sì, ogni tanto nelle nostre chiacchierate ci infilavamo termini inglesi che fanno tanto cool, però poi compensavamo con un bel pota, perché il pota detto bene, illumina una frase).
“Ci sono numerosi bike day dove chiudono le strade al traffico e noi le organizziamo lì…” ti dicevo, raccontandoti poi della campagna social, della selezione, della produzione di immagini, della condivisione, e tu mi dicevi delle bici del team, delle divise in omaggio, dell’assistenza.
C’era poco da raccontare, avevi già capito tutto. E mentre ne parlavamo e la bottiglia si svuotava, io ti immaginavo lì in mezzo a quella dozzina di appassionati, a pedalare con loro e a dispensare consigli. E poi una birra a fine pedalata. E poi un sacco di bla bla bla…
Ecco caro Dario Acquaroli sappi che, anche senza di te, le abbiamo fatte. Una a giugno e un paio nello scorso weekend.
Certo, ci fossi stato anche tu, sai che risate.
Però le abbiamo fatte, proprio come avevamo pensato di farle noi due, in una umida serata nella bassa scaldata da un calice di vino. Quello buono, proprio come te.
Ciao amico mio.
Commenti recenti